TAG@TSU - 2016

19 Novembre 2016

Mangiuffo, DaniloDrz, Alberto, Niko-kesta, Andrea, Peppe, vecchi/nuovi amici di Villasimius Giampaolo, Sergio, Sergio S., Valerio, Cesare, Vincenzo, Manuele, Antonello, Claudio, Federico e Francesco , Danix, Marco M. e due amici ogliastrini Damiano e Paolo, Franco, Paolino, Maurizio, Marco (zio), Kalogero, Enrico, Emiliano, Serjeck.....





Scrive Peppe:
Alla fine siamo arrivati al giorno, le adesioni sono state ricche e abbondanti, il ristorante prenotato (mi raccomando puntuali alle 14 :-D ) Rimane da descrivere come è andata, spero che ciascuno racconti la propria parte.
Arriviamo abbastanza in anticipo a Poggio, qualcuno è già arrivato e alla spicciolata arrivano tutti. Rispetto ai previsti mancano Toto, KO per la febbre, e Nicola, ancora bollito dall'impresa del giorno prima. In compenso il gruppo è all'altezza di una motocavalcata, 29/30 partenti (non sono riuscito a contarli con precisione). Oltre ai Polverosi quasi al completo, (addirittura lo Zio ha lasciato Monte Paulis per partecipare) un gruppone da Villasimius, due amici di Marco da Jerzu e alcuni amici di Nicola. Il giro prevede una versione più soft per i convalescenti e per chi non aveva voglia di faticare e una versione impegnativa per gli altri.
Il giro soft era coordinato da Paolo e Danix.
Il compito di guidare il gruppo principale, in assenza di Nicola, è toccato a Mangiuffo, in coda un gruppetto di Polverosi chiuso da Danilo con il compito di controllare che tutto fosse a posto e di raccogliere gli eventuali dispersi. Prima parte del giro in gruppo compatto, fino alla tagliafuoco sopra Pula, dove i gruppi si separano. Alla fine della tagliafuoco ci riuniamo con il gruppo di testa, che lasciamo andare per non finire intruppati nella discesa successiva. La prima mulattiera impegnativa della giornata era la mula del cervo, che imbocchiamo ad un ritmo allegro, ad un terzo della salita incrocio uno dei ragazzi di Villasimius fermo in un tratto impegnativo, pensando fosse solo un problema di fatica, lo supero, salutandolo senza fermarmi. a circa metà mulattiera raggiungo la coda del giro di testa, alcuni sono in difficoltà, soprattutto due ragazzi con le moto da cross, che su un terreno del genere fanno una fatica enorme. Mi fermo ad aspettare, dopo un bel po' arriva Emiliano, che mi racconta che il ragazzo fermo (con una Husaberg) non riesce a riaccendere la moto, neanche a strappo in discesa. Dopo altro tempo sento Danilo: la moto non parte, la lasciano in un punto dove si può arrivare in auto e, in due in moto, lo riporta a Poggio; cercherà di raggiungerci durante il giro. Nel frattempo sono arrivati su anche Enrico e Maurizio, ripartiamo e, prima dell'ultimo tornante impegnativo, riagganciamo la coda del gruppo, aspettiamo che tutti passino e ripartiamo anche noi, prima dell'incrocio con la sterrata, troviamo tutto il gruppo che aspettava i dispersi. Li facciamo ripartire e dopo un poò ripartiamo anche noi.
All'incrocio con la mula del buzzurro un signore ci dice che tutti sono andati dritti sulla sterrata e chiede anche a noi di non passare, stanno preparando una battuta di caccia. Tiriamo dritti, il prossimo punto impegnativo è su Gangiu prima di punta Sebera, ma inizia a piovere, sempre più forte; ci mettiamo le giacche e ripartiamo, abbiamo con noi anche i due ragazzi di Villa con i cross. Piove sempre peggio, decido di saltare su Gangiu e proseguo sulla sterrata di is Cannoneris.
Arrivati all'incrocio con Sebera, troviamo il gruppone "soft" che valutava cosa fare.
Nel frattempo i gps erano pure andati in tilt per la pioggia, dopo un breve conciliabolo decidiamo di fare la strada piiù diretta e semplice, passando da monte nieddu e poi s'enna e sa craba. Le strade sono ruscelli e siamo completamente fradici, ci mettiamo un'ora e mezzo ad arrivare a Poggio, però puntualissimi per il pranzo Very Happy. Ci raggiunge anche Nicola.
Ci cambiamo per quanto possibile, Paolo ci fornisce di indumenti vari da casa sua.
Nel frattempo arriva Danilo, che è riuscito a incrociarsi con il resto del gruppo, con Giampaolo e Sergio Puddu.
Ci infiliamo a mangiare mentre aspettiamo gli altri che, dopo varie vicissitudini, arrivano alla spicciolata tra le 15.30 e le 16. Il pranzo finisce allegramente che sono quasi le 18.
Bellissima giornata, nonostante quasi tutto sia andato storto, ma alla fine, come sempre, tutto è andato al meglio.
Ci ha addirittura raggiunti Bruno, per il caffè (eravamo ancora al primo :-D ) per farsi perdonare della pioggia che ci ha mandato .
Grazie a tutti e ora almeno uno per gruppo racconti la propria giornata.



Scrive Lo Zio Marco
Mentre facevo l'asfalto per arrivare all'appuntamento, non vedendo moto o carrelli in strada ho pensato che sarei arrivato primo, ed invece fatta la curva di Poggio nella piazzetta......unu casin'e genti......moto gia scaricate, piloti seminudi che si infilavano le corazze, sorrisi, mani che salutano, videocamere che riprendono, urla e voci.....acc....sono l'ultimo arrivato !!! ah...ah.... baci ed abbracci, saluto collettivo e caffe' con Calogero e Sergio Puddu, e poi subito in moto per partire.
Io sono nel gruppo light nuova branca dell'enduro tranquillo, probabilmente un pelo sopra il soft, ma e' quello che desidero ardentemente, vedere molti posti nuovi in sicurezza e senza l'assillo della prestazione con l'aggiunta della paura di farmi male. Bene, mi accodo al mio gruppo, partiamo quasi ultimi, il percorso invita a fare gli sboroni sui dossi, sembrano fatti apposta per noi, mi resetto e faccio finta che non mi diverto ad impennarci su, e faccio bene, perché giu nell'avvallamento del secondo dosso vedo un compagno con la moto messa di traverso che la rialza e ci guarda sconsolato per la figura fatta, (in questi casi i danni sono il male minore...ferisce piu' l'orgoglio...ah...ah...) continuo ligio-ligio con l'intenzione di risparmiarmi perché si deve girare altre 5 ore..... seguo il mio apripista che tira dritto allegramente, io cammino tranquillo alla mia dx. ed ecco che mi sorpassa tutto sparato una Scopa Austriaca, mi si mette davanti ed inchioda stringendomi ancora piu' a dx, acc....freno-freno per non sbattergli contro ed alla fine per non cadere gli freno sul suo forcellone....fermi....eccheca@@o-ma-non-mi-hai-visto???...."stavamo-sbagliando-strada, dobbiamo-girare-qui-in-questo-sentierino-a-destra"...... riparto pensando che ho fatto benissimo a fare il tranquillone.....sentierini nuovi, curvette dx e sx. a ripetizione fondo bello umido niente polvere, ogni tanto qualche scalino di pietra ma niente di difficile, anzi conoscendoli sarebbe l'occasione per impennarci un poco su :-D .....si va cosi' per un kilometro doppia curva sx-dx alla cieca tra gli arbusti ed ecco uno strappo in salita con gradini di pietra bagnati, no problem , gas, spostamento atletico del corpo (ohi) , troppu rogu seguo il famoso apripista di prima, arriviamo quasi su in cima, lui scollina e si ferma li' ......ed io dove mi fermo??? proprio in discesa nel punto piu' pendente??? mi fermo e vedo che e' stato fermato in quel punto disgraziato dalla famosa Scopa Austriaca, eccheca@@o eccheggia nella vallata dal mio casco, la moto vorrebbe riscendere all'indietro sfriziono trovo gripp e risalgo di 20 cm. e la spingo contro la ruota dell'apripista, che finalmente capiscono che si erano fermati in mezzo alle palle.......diciamo pure che un percorso light fatto in questa maniera con queste 2 trappole diventa interessante quanto quello hard che ho prudentemente evitato :) ah....ah..... dopo di che tutto tranquillo e molto panoramico, su strade larghe ed alcune un po' scassate che in parte gia' conoscevo, sino a quando.......
.....gia', sino a quando comincia a piovere, acc.......come pivellini rimaniamo fermi ad aspettare il resto del gruppo che nella pioggia risultera' piu' disperso di noi, il nostro simpatico Guru di Poggio dei Pini dotato di un bel tablet sul manubrio con le tracce che i vari gruppi dovevano seguire per trovarsi poi nei punti di ritrovo, iniziano a bagnarsi insieme (lui ed il suo tablet) come noi altri, sembravamo uccellini fermi sotto la pioggia a bagnarsi tutti, aspettando....cosa??? , il tablet era andato in tilt come noi;
chiedo ....ma una tettoia dove riparci qui in zona??? ....mi rispondono in coro "ah..ah...ma-stai-scherzando??qui-non-c'e'-nulla-di-simile"......pioggia...pioggia.....alla fine dopo minimo 30 minuti cosi fermi a bagnarci si riparte......bene, 300 mt dalla partenza vedo a dx. una casetta in pietre con un PATIO enorme ASCIUTTO !!!! ....mi fermo per infilarmici, ma vengo dissuaso da frasi tipo....."poi rimaniamo qui fermi, e si fa tardi".....scuotendo la testa riparto e gli altri sono gia' avanti, piove sempre piu' forte, una salita che sembra diventata di pongo scivoloso giallo ci fa sorridere sotto i caschi, bevo l'acqua che scende dal viso (unica utilita') ....per consolarmi e trovare il lato positivo della cosa, penso che in fin dei conti puo' piovere anche di piu' tanto di piu' non puo' bagnarmi......acc......acc.... Guida-guida arriva anche il freddo, l'acqua addosso inizia a raffreddarsi troppo, la frizione sembra diventata dura per la mano spugnata, l'acqua ristagnante tra le gambe e la sella fa piacere perché e' calda dal corpo, ogni volta che mi devo alzare in piedi so che ritrovero' poi la sella fredda.
Va be......di acqua ne ho presa tanta anche altre volte in montagna anche di notte, quindi niente storie, arriviamo al parcheggio del ristorante ed esce il sole, ci strizziamo, mi offrono un ritorno in carrello (grazie ad Emiliano ed a Giuseppe che mi cede il suo posto) e rimango a pranzo, la sala e' riscaldata e riesco a tirarla sino al rientro, mi sento un panno bagnato che sgocciola :) Ho fatto bene a rimanere siamo un criccone che pero' arriva a pezzi, chi ha finito la benzina in montagna, chi si e' perso, ed altro ancora, alle 17,30 siamo pronti per rientrare. Emiliano gentilissimo mi scarica la moto sotto casa, e' finita, bella giornata, mi son divertito, l'idea di rinfilarmi sotto la doccia un po' mi preoccupa....altra ACQUAaaa....poi pero' l'acqua calda ed il sapone fanno miracoli e son tornato come nuovo.
Ciaooooo




Scrive Alberto:
scrivo due righe anche io.
Arrivo alla terrazza un po' in ritardo ma c'è un gran da fare e quindi non si nota parcheggio e mi accorgo che il carburatore piscia benzina, in effetti Franco, dal benzinaio, me lo aveva detto, ma siccome me lo
ha detto mentre stavo scuotendo la moto per fare la miscela non mi sono preoccupato. Arrivato a Poggio, invece, mi accorgo che
dal carburatore esce parecchia benzina!!! lo giro, lo batto ma questo continua a pisciare... cazzu cazzu rischio di non
partire... fino a quando, per qualche ragione misteriosa, smette, improvvisamente, e vaiiiii si parte )) Per la cronaca ad oggi è tutto a posto, boh! Dunque si parte! ci dividiamo in due gruppi, si cammina tutti compatti tra sterrate e tagliafuoco fino a Sarroch, o giù di lì, fino alla prima mulattiera. Mangiuffo, che guidava il gruppo, canna l'ingresso ed io mi ritrovo ad essere il primo ad imboccarla, me la faccio tutta in una tirata, bella bella bella. Arrivato in cima, tra una cazzata e l'altra, aspettiamo che si ricompatti il gruppo, all'arrivo di Peppe ripartiamo. Da qui in poi, fondamentalmente, ci dividiamo in un ulteriore sotto gruppo. Ad avere la traccia siamo io e Mangiuffo, così dopo un pò mi metto in fondo a fare la scopa ed ogni tanto ne recupero qualcuno Bello il giro, i posti bellissimi Poi arriva il diluvio, sono l'ultimo, e mi godo, dall'alto, lo spettacolo apocalittico di una tagliafuoco in discesa completamente invasa da torrenti d'acqua e fango ed i polverosi che vi si divincolano elegantemente... non tutti in realtà
aauaaahhh
Bene si continua e dopo un pò la pioggia lentamente diminuisce, meglio! Ad un bivio ci incrociamo con Danilo, non so dove, ma il bivio è anche in noi, dobbiamo decidere se continuare o andare dritti a mangiare???
Io mi metto alla testa di chi vuole proseguire e coinvolgo una decina di persone, siiiii, siamo qui per endurare dopo tutto!!! In realtà alla testa per modo di dire, visto che continuo a fare la scopa!
Si riparte :-D
e ben presto ci dividiamo in un ulteriore sotto gruppo, nooo
ogni tanto ci si ricompatta e tutto fila più o meno liscio, tra una caduta e l'altra, e qualche salita superata con difficoltà. Verso la fine iniziano i problemi. Sono quasi senza benzina, e non sono l'unico, dopo essere momentaneamente passato in testa per fare una discesa più allegra, rallento e torno in coda.
Sulla sterrata sopra Poggio recupero tre di Villasimius, hanno perso contatto con gli altri, mi offro di accompagnarli, ma vado piano e ben presto mi mollano, solo che ad un certo punto bisogna prendere una single track a sinistra e loro vanno dritti... li inseguo per un tratto di strada ma poi, vista la poca benzina, torno al bivio e aspetto... sperando che tornino in dietro. Aspetto 15/20 minuti ma non si vede nessuno, dopo tutto andavano verso la litoranea e quindi decido di andare a mangiareee. All'arrivo scopro che metà hanno già mangiato, parcheggio la moto e completamente bagnato mi godo la compagnia, il cibo e
l'arrivo dei vari polverosi dispersi o a secco uaaahhahahaaa

BELLISSIMA TAG@TZU!!!!!
NE VOGLIO UN'ALTRA COSI'
BELLA ANCHE LA VARIANTE METEO, BRAVO A CHI CI HA PENSATO




Scrive Danix:
Correva l'anno 1915, dalla Sardegna partirono tanti ragazzi in guerra, moltissimi furono schierati al "fronte", in prima linea e in seconda linea, mentre altri invece fecero parte dei battaglioni delle retrovie che si occupavano di portare i rifornimenti al fronte e raccogliere morti e feriti. Uno di questi battaglioni fu soprannominato "su battaglioni de sa figu siccada"... chi ne faceva parte non era stato giudicato idoneo per il fronte per problemi fisici, dovuti spesso a precedenti combattimenti. Ecco! In questa tagatzu io ho fatto parte di un gruppo simile. :-D
Tutto il nostro reggimento era composto da 29 piloti, di cui una quindicina facenti parte della compagnia di prima linea guidata dal capitano Pierpaolo Mangiuffo "Lussu" coadiuvato da diversi aiutanti di battaglia fra i quali immagino Cesare e Riccardo.
La seconda linea invece era guidata dal capitano Peppe Manca, mentre nelle sue retrovie c'era lo stratega dell'intera battaglia, il tenente colonnello Ibba.
In coda al gruppo "su plotoni de sa figu siccada", guidato dal tenente Paolo Atzori, e ne facevano parte Zio, Kalo, Fracitz, Serjack ed io, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo immerso dentro ai fatti suoi... Razz
insomma, ognuno alla ricerca di un equilibrio fra voglia di divertimento e la paura di aggravare il proprio stato di salute
Si parte tutti insieme, il primo pezzo é una rete di sentieri e carrarecce che parte dall'osservatorio e porta verso le alture sopra la raffineria; ogni tanto assecondo la mia beta che chiede gas, ma poi dentro di me sento una voce grave che dice "booonu! fai a bonu Tanieeeli" ... sembrava la voce di mio nonno che aveva fatto parte de "su battaglioni de sa figu siccada" nella guerra 15-18.
Arriviamo alla prima variante, vicino alla caserma forestale, prima e seconda linea salgono sulla tagliafuoco mentre noi saliamo dalla carrareccia con tanti tornantini, bella, io vado all'attacco per sentire un po' di motore, ma il mio cuore intanto é salito sulla tagliafuoco insieme alla prima linea. All'uscita della variante arriviamo primi e non sentiamo rumori di moto. Incontriamo un signore anziano che ci chiede di non passare nella mulattiera successiva, visto che all'indomani avevano in programma una battuta di caccia grossa, ma di proseguire per lo sterratone.. keppalle.
Il nostro plotoncino é diviso fra chi vuole aspettare le prime linee e chi (forse solo io) vuole proseguire... alla fine troviamo un compromesso e saliamo in un punto di osservazione non lontano da li. Parcheggiate le moto, saliamo a piedi per un tratto scosceso ed inizia una sorta di pioggerella innocua, più che pioggia sembrava umidità pesante, panorama zero per via delle nuvole, riscendiamo verso le moto (ci stavamo perdendo a piedi Razz ).
Riprendiamo la marcia ed incontriamo il battaglione della prima linea, sembrano tutti interi, ripartono alla carica, il rombo dei loro motori mi emoziona... noi riprendiamo la nostra marcia, si inizia a scendere, la pioggerella aumenta, durante il percorso troviamo qualche disperso della prima linea che si era fermato per mettersi il giubbotto e quelli davanti non lo hanno aspettato (c'erano diversi "non polverosi" in quel gruppo, evidentemente poco abituati ad aspettare chi sta dietro, ma noi siamo qui anche per raccogliere i dispersi nelle retrovie :-X ) Arriviamo all'imbocco della seconda variante e attacca a piovere in maniera molto seria, la prima linea é già entrata da tempo, smetto di colpo invidiarli Exclamation ... ci mettiamo gli scaccia acqua (o presunti tali) e proseguiamo... ormai siamo in ritirata, piove a dirotto, occhiali bagnati ed appannati, nessun riparo, da quanto ero bagnato mi sembrava di nuotare vestito, tipo naufrago
Ci fermiamo ad un incrocio dove il tenente Atzori prova a vedere se possiamo accorciare la strada di rientro, dopo un po' arriva anche la seconda linea col tenente Manca ed altri della prima linea anche loro in ritirata. I due gruppi, più i diversi dispersi della prima linea, formano ora un unico grande gruppo, ma poi sotto l'acquazzone riusciamo a dividerci ancora, tra un incrocio e l'altro. Sembrava la ritirata di Caporetto... una volta raggiunto il fronte del Piave, ovvero il nostro punto di partenza di Poggio dei Pini, ho visto scene terribili di chi, togliendosi gli stivali, li ha poi svuotati facendo uscire un litro d'acqua per stivale :-D
Nonostante tutto, per me sono state comunque 4 ore di enduro, circa 90 km di off-road, cosa che non facevo da tanto, tantissimo tempo... a fine giro ero seriamente preoccupato, ero molto infreddolito, avevo bisogno di mangiare subito per prendere un farmaco, quindi, a malincuore, ho rinunciato al pranzo alla Terrazza e sono scappato via a casa. Alla fine tutto bene, la sera sono stato addirittura meglio dei giorni precedenti, ed anche nei giorni successivi ... che l'enduro sia la cura da seguire?
Si bieus a su prossimu "film de guerra"
p.s.: alla fine quanti sono stati i dispersi? :-D



Filmato by Danix

Filmato by Valerio primo

Filmato by Valerio Secondo

Alcune FOTO: